30 Ott Realtà virtuale ed ergonomia: esperienze VR più sicure ed efficaci grazie all’human factor

In che modo l’ergonomia può risultare utile alla realtà virtuale?! La risposta non è per nulla scontata ma, anzi molto interessante.
L’ergonomia, ergonomics o human factor, è la scienza che si occupa dell’interazione tra l’uomo e il suo ambiente di lavoro, a partire dalla progettazione degli strumenti e degli spazi che utilizza.
Il suo scopo è quello di aumentare il benessere del lavoratore e la sua produttività riducendo al minimo i rischi di errore, i traumi e le condizioni di stress psicofisico.
Esiste inoltre l’ergonomia cognitiva, una branca di ergonomia più specifica, che si occupa dei processi cognitivi quali: memoria, attenzione, percezione, ragionamento. Tale disciplina la ritroviamo quotidianamente applicata alla progettazione di siti web e in generale di tutte le interfacce grafiche.
Si parla infatti di usabilità ovvero l’efficacia, l’efficienza e la soddisfazione tra l’interazione dell’uomo e della macchina. L’ergonomo quindi deve riuscire ad adattare e a migliorare il più possibile, sin dal primo utilizzo, l’interazione tra l’utente e l’interfaccia ponendo al centro dell’attenzione l’esperienza dell’utilizzatore.
A cosa serve la realtà virtuale?
La realtà virtuale è la tecnologia che consente di creare di ambienti esplorabili tramite appositi
device digitali permettendo all’utente di interagire in uno scenario così immersivo da sembrare vero.
Attualmente sono molteplici gli utilizzi di questa tecnologia ad esempio, consente di svolgere training di situazioni pericolose in totale sicurezza, ricostruire ambientazioni esplorabili al servizio di processi per l’industria 4.0, l’ambito medico, l’ambito culturale.
In che modo l’ergonomia può aiutare la realtà virtuale?
L’ergonomia permetterà agli ambienti virtuali di essere facilmente utilizzabili, rendendoli più efficaci, efficienti e confortevoli.
La VR ha bisogno sempre di più di fare appello all’ergonomia cognitiva e alle scienze della cognizione in generale per le loro competenze sulla percezione visiva, tattile, sonora e per tutto quello che concerne lo studio del dialogo tra un ambiente virtuale e l’uomo.
L’ergonomia è lo strumento che aiuterà la realtà virtuale a entrare nell’uso quotidiano.

Mi chiamo Zoe Gozzi e sono studentessa in psicologia-ergonomia. Mi interesso principalmente di ergonomia cognitiva, quindi delle problematiche dell’interfaccia uomo macchina (HMI) e più in generale dell’influenza del fattore umano nelle nuove tecnologie.
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